Cos’è l’endometriosi
Impariamo a conoscere la patologia
L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica e invalidante che colpisce circa 1 donna su 10 in età fertile, ma spesso rimane silenziosa e non diagnosticata per anni. Comprenderla è il primo passo per affrontarla con consapevolezza.
L’endometriosi si verifica quando un tessuto simile a quello dell’endometrio, che normalmente riveste l’interno dell’utero, cresce in sedi anomale come:
- Ovaie
- Tube di Falloppio
- Peritoneo
- Intestino
- Vescica e altri organi pelvici
Queste cellule rispondono agli ormoni del ciclo mestruale, proprio come farebbero quelle uterine, causando infiammazione, aderenze e dolore generalizzato.
Le cause dell’endometriosi
Le cause esatte dell’endometriosi non sono ancora completamente note. È importante sottolineare che l’endometriosi non è causata da comportamenti scorretti ma può essere migliorata con scelte consapevoli. Stili comportamentali sani e altri suggerimenti possono influenzare la qualità della vita attenuando i sintomi ad essa correlati che portano al malessere della persona affetta da questo disagio.
L’endometriosi è una patologia ancora sottovalutata. Nonostante la sua diffusione, l’endometriosi è spesso diagnosticata tardi, anche dopo 7-10 anni dai primi sintomi. Secondo l’AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), la mancanza di diagnosi tempestiva compromette la qualità della vita e può portare a problemi di fertilità.
Classificazione e stadi dell’endometriosi
L’endometriosi è una patologia eterogenea per fenotipo, sede e comportamento biologico. Questa patologia può presentarsi sotto diverse forme:
Endometriosi superficiale
Piccole lesioni sulla superficie del peritoneo.
Endometriosi ovarica
Presenza di endometriomi, cisti sanguinolente localizzate nelle ovaie.
Endometriosi profonda
Lesioni che infiltrano i tessuti più in profondità e possono coinvolgere vescica, intestino o legamenti uterini.
Aderenze
Bande di tessuto fibroso che uniscono organi normalmente separati, alterandone la mobilità e causando dolore.
La classificazione dell’endometriosi rappresenta una sfida, poiché la correlazione tra estensione anatomica, severità dei sintomi e impatto funzionale è spesso disomogenea. Il sistema attualmente più diffuso è la classificazione ASRM (American Society for Reproductive Medicine), che si basa su riscontri laparoscopici e assegna un punteggio in base a dimensioni, profondità delle lesioni, presenza di endometriomi e aderenze. La somma dei punteggi consente la suddivisione in quattro stadi (I–IV).
- Vantaggi: semplice, standardizzato, utile per confronti clinici e studi retrospettivi.
- Limiti: non tiene conto del coinvolgimento di organi profondi (es. retto, vescica), non quantifica il dolore né l’impatto funzionale.
Impatto Moderato: lesioni profonde, inizio aderenze
Impatto Severo: lesioni estese, aderenze multiple
Per colmare queste lacune, in particolare nei casi di endometriosi infiltrante profonda (DIE), si utilizza la classificazione ENZIAN.
Essa descrive in modo dettagliato le lesioni in base alla localizzazione, alla dimensioni e all’infiltrazione tissutale. Questa pratica risulta più adatta in casi di pianificazione chirurgica complessa.
- Vantaggi: anatomica, precisa, applicabile anche al preoperatorio con imaging avanzato (RMN, eco-TV 3D).
- Limiti: maggiore complessità, meno intuitiva per operatori non esperti.
Sono inoltre in fase di adozione sistemi classificativi più moderni, come la Revised ASRM, sviluppata per integrare dati clinici, sintomatologici, imaging e intraoperatori. Oppure la AAGL Endometriosis Classification, che propone anch’essa una valutazione multidimensionale e dinamica.
- Vantaggi: approccio più olistico e personalizzato.
- Limiti: mancano ancora validazioni ampie e standardizzazione internazionale.
In sintesi, nessun sistema è esaustivo da solo. La gestione clinica dell’endometriosi beneficia oggi di una valutazione integrata che combini i diversi strumenti classificativi con anamnesi, imaging e quadro sintomatologico, per un approccio realmente personalizzato.
Una malattia sistemica: oltre l’apparato riproduttivo
L’endometriosi è sempre più riconosciuta come una malattia sistemica, non solo ginecologica. Le cellule endometriosiche attivano una risposta infiammatoria cronica e possono alterare l’equilibrio dell’intero organismo, influenzando:
- Sistema immunitario
- Stato infiammatorio generale
- Metabolismo
- Salute intestinale
Molte donne convivono con sintomi per anni pensando siano “normali”. Ma il dolore non è mai normale, soprattutto se interferisce con il lavoro o la vita sociale, impedisce l’attività sessuale e si ripresenta con regolarità ogni mese.
Parlare, informarsi e rivolgersi a specialisti è fondamentale: l’endometriosi non si cura ma si affronta con conoscenza e strategia.
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